mercoledì 14 novembre 2007

Perchè gli immigrati devono diventare italiani?

Uno dei più grossi errori che vengono commessi quando si legifera di immigrazione è il ritenere che ricevere la cittadinanza sia un bene per gli immigrati.In realtà ricevere la cittadinanza è il sogno degli immigrati solo perchè ritengono in questo modo di poter ricevere benefici che altrimenti non avrebbero.In realtà un immigrato diventa italiano più per i benefici che per un reale senso di appartenenza.Per dire poi tutta la verità, i servizi elementari come assistenza sociale , assistenza medica, accoglienza e permesso di lavoro, in Italia, prescindono dalla nazionalità. Effettivamente però ad un cittadino straniero in italia dopo 10 anni di permanenza si potrebbero garantire gli stessi diritti che ha un naturalizzato , senza il bisogno di cancellare il senso di appartenenza allo stato da cui proviene obbligandolo a diventare cittadino italiano.Il sogno di molti immigrati infatti è quello di tornare nel proprio paese. Il tempo trascorso in italia è solo un modo per fuggire da situazioni di guerra, di carestie o di miseria economica in cui il loro Paese versa.A nostro avviso deve diventare italiano solo chi sente vicina la nostra terra e la nostra cultura, dopo anni di trascorso onesto in italia si sente veramente a casa. Prendere la cittadinanza solo per essere tutelato a livello internazionale non risolve i problemi di integrazione, non vuol dire essersi integrati nel "sistema Italia", ma vuol dire solamente essere stati 10 anni sul nostro territorio .
"la rivoluzione delle cittadinanze più che di un intento umanitario è frutto di un ideologia universalitaria, global e internazionalista". ( tratto da "l'immigrazione" S.E.B.)



4 commenti:

Anonimo ha detto...

la cittadinanza non può essere un foglio di carta. personalmente eviterei di dare la cittadinanza italiana agli extracomunitari proprio perchè la soluzione è creare i presupposti per far rimanere qui esclusivamente chi lavora e rispetta i nostri valori, la nostra storia e le nostre tradizioni (anche se non corrispondono alle loro) ma anche permettendo loro di mantenere la loro identità, i loro costumi quando compatibili con le nostre leggi, i loro usi senza bisogno di trasformarli in nuovi italiani creando degli sradicati con il marchio italiano sul collo.
L'altra soluzione, quella di farli diventare italiani e di piegare anche loro all'american way of life, al consumismo e al materialismo è quella voluta dai poteri forti ..ansiosi di creare un unico grande mercato globale senza identità, un esercito di consumatori senza senso di appartenenza. Invece dovremmo far si che tutti siano orgogliosi della loro identità. Per fare ciò serve la mano dura e ferma nei confronti di clandestini, delinquenti e soggetti che non rispettano i valori di maggioranza cioè i nostri e accoglienza e alleanza per tutelare le rispettive identità nei confronti delle persone oneste.
Dovremmo essere noi a uscire dal torpore materialista e consumista, non tirar dentro anche loro. Ma si sa...c'è anche una destra che si fa le seghe facendo i presidi contro i mussulmani e contro il velo, gridando al pericolo islamico e sostenendo che devono piegarsi ai valori occidentali. Quella non è di certo la mia destra. La mia Destra è quella che difende le tradizioni millenarie dei popoli contro il mondialismo.
Un discorso a parte meriterebbe la questione delle unioni miste, io pur non essendo vicino a forme di razzismo biologico ritengo che questo può rappresentare un grosso problema. Ma di soluzioni concrete che non siano la chiusura delle frontiere, cacciamoli via tutti e populismo d'accatto vario non ne trovo.

Eugenio Ag Bergamo

Anonimo ha detto...

tanto tutti gli aderenti di aleanza nazionale o sono stati emigranti o hanno un parente emigrato quindi non rompete le scatole che si uccide nel sud italia e non in Romania..

Dipartimento Immigrazione ha detto...

Caro anonimo, quelllo che tu dici è evidente, io che gestisco questo blog sono italiano e come molti italia spesso non conosco così a fondo determinati problemi legati all' immigrazione, anche studiando questo fenomeno per una vita intera non riuscirei mai a comprendere affondo tutte le ragioni di un immigrato.
Ma forse Simon Johannes che è il presidente di questo dipartimento ne ha un idea un po' più concreta sia di me che di te, e ha reputato positivamento l' articolo a cui ti riferisci.
E' vero anche che in italia ci sono diversi problemi di legalità e mi dispiace contraddirti non solo al Sud, bensì anche al nord.
Vero è che non sono certo solo gli immigrati a creare questo tipo di problema.
Questo blog però è stato concepito come luogo per proporre e parlare di immigrazione.
Se hai delle posizioni sull' immigrazione , delle idee o argomenti per poterti confrontare sei il benvenuto, altrimenti ti prego di evitare certe inutili affermazioni.

A presto

Anonimo ha detto...

Sono un dirigente provinciale di An responsabile per lo stesso dipartimento nella mia provincia.

Quando qualcuno un giorno parlò di voto agli immigrati io ero tra quelli che fischiavano in fondo. E non ero certo un infiltrato.
Per le mie posizioni sono stato anche stato minacciato con buste anonime.

Ritengo, però, l'acquisizione della cittadinanza italiana un passaggio naturale.

Ciò che invece non ritengo naturale è che essa venga assegnata a seguito di una permanenza di 10 anni nel nostro territorio.
Dal mio punto di vista, dovrebbero essere istuiti corsi ed esami che valutino ed attestino la perfetta integrazione degli immigrati che ne fanno richiesta.

Vorrei far notare all'amico di Bergamo che sono extramunitari i centroafricani, i giapponesi, gli australiani, gli americani, quanto i più vicini norvegesi, gli svizzeri o i discendenti di un italiano donna che fossero nati prima del 1948.
Francamente non trovo un valido motivo per non assegnare la cittadinza italiana a chi ne dimostrasse i requisiti.

Ho un'idea un pò più romana... saluto.