mercoledì 14 novembre 2007

Perchè gli immigrati devono diventare italiani?

Uno dei più grossi errori che vengono commessi quando si legifera di immigrazione è il ritenere che ricevere la cittadinanza sia un bene per gli immigrati.In realtà ricevere la cittadinanza è il sogno degli immigrati solo perchè ritengono in questo modo di poter ricevere benefici che altrimenti non avrebbero.In realtà un immigrato diventa italiano più per i benefici che per un reale senso di appartenenza.Per dire poi tutta la verità, i servizi elementari come assistenza sociale , assistenza medica, accoglienza e permesso di lavoro, in Italia, prescindono dalla nazionalità. Effettivamente però ad un cittadino straniero in italia dopo 10 anni di permanenza si potrebbero garantire gli stessi diritti che ha un naturalizzato , senza il bisogno di cancellare il senso di appartenenza allo stato da cui proviene obbligandolo a diventare cittadino italiano.Il sogno di molti immigrati infatti è quello di tornare nel proprio paese. Il tempo trascorso in italia è solo un modo per fuggire da situazioni di guerra, di carestie o di miseria economica in cui il loro Paese versa.A nostro avviso deve diventare italiano solo chi sente vicina la nostra terra e la nostra cultura, dopo anni di trascorso onesto in italia si sente veramente a casa. Prendere la cittadinanza solo per essere tutelato a livello internazionale non risolve i problemi di integrazione, non vuol dire essersi integrati nel "sistema Italia", ma vuol dire solamente essere stati 10 anni sul nostro territorio .
"la rivoluzione delle cittadinanze più che di un intento umanitario è frutto di un ideologia universalitaria, global e internazionalista". ( tratto da "l'immigrazione" S.E.B.)



lunedì 15 ottobre 2007

SOLIDARIETA' CON IL POPOLO BIRMANO!

Nella ex Birmania, ora Myanmar, è in atto una sanguinosa repressione delle manifestazioni di dissenso nei confronti del feroce regime instauratosi dopo un colpo di stato nel 1988 e da allora al potere con il sostegno del governo cinese. Si tratta di una giunta militare d'ispirazione marxista che approfitta della presenza sul proprio territorio di parecchie multinazionali senza scrupoli per darsi una patente di liberalità agli occhi della comunità internazionale.

Ma ha i tratti tipici delle dittature comuniste nella presenza al potere di tutti gli uomini che provengono dall’apparato del Partito, nella retorica dei suoi leader, nei propri simboli di riferimento, nella repressione crudele di ogni libertà, nella gestione statale di tutta l’economia nazionale.
Eppure, come spess capita in questi casi, l'aggettivo comunista scompare nelle cronache giornalistiche della regione est-asiatica e nelle dichiarazioni pubbliche dei partiti della sonostra italiana. Per questo abbiamo provato grande rabbia nel vedere sui muri delle nostre città dei manifesti prodotti dal neo-Partito Democratico inneggianti ai protagonisti della rivolta in Myanmar, recanti la dicitura:"Democratici come noi". Non potevamo non replicare loro.
Azione Giovani è al fiano dei monaci, degli studenti e della popolazione birmana perchè si tratta di gente coraggiosa, che si batte per la propria libertà contro una dittatura sanguinosa, e che non meritala solita ipocrisia dei finti pacifisti.
SOLIDARIETA' CON IL POPOLO BIRMANO
IN LOTTA CONTRO LA DITTATURA MILITARE DI ISPIRAZIONE MARXISTA.